Curiosità, consigli e approfondimenti da bere tutti d’un fiato
Rugby: sport per guerrieri nobili
Il rugby è uno sport di squadra nato nel 1823, che si è letteralmente guadagnato sul campo la reputazione di sport nobile, grazie al rispetto dell’avversario e ad un codice morale che fa di questa disciplina una vera e propria filosofia di vita.
Il rugby in Italia ha trovato negli ultimi anni un grande riscontro di pubblico e tanti giovani e ragazzi si sono avvicinati a questo sport, non solamente per la pratica fisica, ma anche per il suo essere una guida solida nel complesso percorso di crescita personale.
Siamo abituati a considerare lo sport agonistico come pura competizione, ma il rugby ha insegnato ai suoi atleti e tifosi che oltre alla competizione ci sono altri valori, di cui farsi portavoce in campo e fuori. Valori legati al coraggio, al rispetto delle regole, all’onore riservato all’avversario, al gioco di squadra, al divertimento, alla sportività e al raggiungimento degli obiettivi. I giocatori accettano le regole, rinunciando a scorrettezze e vittimismo.
Questo approccio è conseguente all’ambiente in cui il rugby è nato, ovvero i college inglesi, dove la futura classe dirigente doveva praticare uno sport educativo, portatore di valori positivi e di stile. L’organizzazione, i ruoli, le gerarchie del rugby esaltano l’importanza del gruppo rispetto all’individualismo del solista. Insegna che c’è posto per tutti: servono le ali magre e veloci per correre alla meta e i robusti piloni per la mischia. Va segnalato che nonostante il contatto fisico e le resse nel fango, nel rugby non c’è violenza!
E poi c’è il famoso terzo tempo!
Il momento in cui i giocatori delle due squadre, assieme ai tifosi e a chi ha organizzato la partita, festeggiano insieme (anticamente in un banchetto organizzato dalla squadra ospitante), in un clima di cordialità e incontro.
Poiché il rugby insegna a lavorare in team per il raggiungimento di un obiettivo comune (la mèta) viene spesso utilizzato anche in ambito di gestione manageriale e di team building.
La Federazione Italiana Rugby (di cui Uliveto è partner) si occupa di regolamentare questo sport ed è la quarta federazione italiana per fatturato (a dimostrazione della grande popolarità di cui gode tra gli appassionati italiani). È interessante notare che stanno aumentando molto anche le donne che, in tutto il mondo, hanno deciso di praticarlo.
Quando si sente parlare di rugby spesso è associato al Sei Nazioni, di cosa si tratta?
Il Sei Nazioni è il più importante torneo internazionale di rugby a 15 dell’Emisfero Nord. Inizialmente erano in quattro a contendersi il trofeo: Inghilterra, Scozia, Irlanda e Galles. A queste si è aggiunta la Francia e nel 2000 anche l’Italia.
Fisicamente parliamo di uno sport molto impegnativo, per cui la preparazione atletica è fondamentale, anche per evitare il più possibile lesioni dovute a scontri con avversari o impatto con il terreno.
Per le sue caratteristiche di gioco, il rugby porta a sviluppare velocità e potenza muscolare, oltre a stimolare e mettere in movimento ogni parte del corpo ed ogni fascia muscolare.
È indicato per prevenire e combattere alcuni disturbi giovanili come l’obesità e l’ipocinesia.
Uliveto è una minerale adatta all’attività dello sportivo, perché l’ottimale apporto di potassio, magnesio e sodio che la caratterizza è in grado di prevenire i crampi e la debolezza muscolare, mentre l’elevata concentrazione di bicarbonato ha una importante funzione nel tamponare l’acido lattico e l’eccesso di radicali acidi, prodotti con lo sforzo, contribuendo così ad innalzare la resistenza alla fatica ed accelerando la fase di recupero dopo sforzo.