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Il trattamento della stipsi cronica funzionale
La stipsi cronica funzionale consiste nell’incapacità o difficoltà di svuotare con regolarità l’intestino (meno di 2-3 evacuazioni alla settimana).
Evacuazioni molto diradate ed espulsione difficoltosa sono sintomi tipici in caso di stipsi.
Questo disturbo è piuttosto frequente, dal momento che interessa dal 10 al 20% della popolazione mondiale, preferendo il sesso femminile e l’età avanzata.
Tale condizione ha inoltre un forte impatto negativo sulla qualità della vita e può anche comportare conseguenze sulle relazioni sociali e sulla attività lavorativa.
Ma quali sono le cause della stipsi? Le cause della stitichezza possono essere diverse, a cominciare dalla dieta sbilanciata, carente di fibre (frutta e verdura, cereali integrali). Importante anche il ruolo dell’acqua, perché la disidratazione, che si verifica quando non viene garantito il corretto fabbisogno idrico giornaliero, può provocare stipsi.
Le cattive abitudini alimentari hanno una ripercussione anche in questo aspetto della nostra salute, poiché un uso eccessivo di alcol e caffè, ad esempio, non aiutano la regolarità intestinale.
Si annovera tra le cause di questo frequente disturbo anche un’altra cattiva abitudine: la sedentarietà.
Per risolverla può bastare anche molto poco, come andare a piedi in ufficio, evitare di prendere l’ascensore, praticare un’attività fisica, anche leggera, purché costante, come la camminata veloce, che stimola la muscolatura addominale.
Persino l’ansia, la tendenza a trattenere le emozioni, il non ascoltare le “chiamate” dell’intestino, etc. diventano cause meramente fisiologiche.
Per le donne un periodo arduo per la regolarità intestinale è senza dubbio la gravidanza.
Non va infine dimenticato che malattie serie, come il diabete o disturbi della tiroide, – e l’effetto collaterale di alcuni farmaci -possono provocare la stipsi.
Il trattamento iniziale della stitichezza è di facile attuazione e consiste nel correggere le abitudini alimentari e sportive:
- 4 porzioni di frutta e verdura al giorno;
- prediligere carni bianche e pesce;
- carne rossa non più di una volta a settimana;
- evitare bevande alcoliche.
- svolgere un’adeguata attività fisica con passeggiate o altra attività aerobica almeno 4 volte alla settimana.
È dimostrato inoltre che una dieta ad alto contenuto di acqua e fibre vegetali rappresenta un rimedio efficace per risolvere la maggior parte delle disfunzioni intestinali che comportano stipsi.
Bere fino a 2 litri di acqua al giorno, in individui che consumano una dieta ricca di fibre, migliora ulteriormente la funzionalità intestinale comportando un aumento della frequenza delle evacuazioni e la riduzione del consumo di lassativi.
A questo proposito è noto che le acque minerali bicarbonato-alcaline, ad aumentato contenuto di solfati, come Uliveto, hanno un impatto favorevole sulla stipsi.
Fibre ed acqua non possono essere considerate la cura per tutti i pazienti.
Se la stitichezza persiste bisogna rivolgersi al gastroenterologo, che dovrà escludere eventuali malattie. Pochi sono gli esami utili in questa condizione. Tra questi il dosaggio degli ormoni tiroidei (un ipotiroidismo può essere associato a stipsi) e la calcemia.
Tra gli esami strumentali la colonscopia risulta indicata nei soggetti di età superiore ai 50 anni o in presenza di altri sintomi di allarme, come la presenza di sangue nelle feci o in caso di familiarità per tumori del colon. Negli altri casi la colonscopia non è necessaria.