Curiosità, consigli e approfondimenti da bere tutti d’un fiato
Quali sono i disturbi digestivi causati dal Long Covid?
Negli ultimi tre anni abbiamo imparato tutti a conoscere il Covid 19, la malattia causata dal virus SARS Covid 2 che ha scatenato la pandemia nel 2019. A distanza di tre anni dall’inizio della diffusione del virus gli studi clinici hanno iniziato ad indagare sulle conseguenze del Covid nel così detto Long Covid.
Il virus SARS Covid 2 colpisce principalmente il tratto respiratorio causando disturbi che vanno da banali sintomi simil influenzali a polmoniti bilaterali, che rappresentano la principale causa di morte.
Quali sono i sintomi del Covid 19 sull’apparato digerente?
Tra i sintomi più comuni vi sono nausea, vomito e diarrea a testimonianza del fatto che il virus si può localizzare anche nel tratto digestivo.
Generalmente i sintomi digestivi, come quelli respiratori, si esauriscono nei casi in cui avviene una guarigione spontanea dell’infezione. D’altra parte sempre più segnalazioni sono state fatte sulla persistenza di sintomi anche dopo l’avvenuta guarigione.
La cosiddetta sindrome long-covid può colpire fino al 20-25% dei pazienti affetti da SARS Covid2 ed è caratterizzata dalla persistenza di sintomi oltre un mese dalla guarigione ed in particolare di astenia, adinamia ed affanno.
Talvolta sembra possibile anche l’insorgenza di nuovi sintomi dopo un iniziale benessere anche dopo mesi dalla guarigione.
Un recente studio europeo ha confermato che nausea e diarrea fossero i sintomi digestivi più frequenti durante l’infezione acuta.
Continuando ad osservare i pazienti fino ad un mese dall’infezione, sebbene i sintomi gastro-intestinali risultassero attenuati, la nausea persisteva con immutata intensità e risultava più spiccatamente associata al sesso femminile.
Lo stesso studio, condotto ad un anno dall’infezione sugli stessi pazienti, ha sorprendentemente mostrato che circa il 3% dei pazienti sviluppava nuovi sintomi digestivi, non presenti prima della infezione, compatibili con intestino irritabile, con la presenza di dolore addominale, gonfiore e irregolarità nell’andare di corpo.
Se questi dati fossero confermati, potrebbe significare che su circa 17 milioni di italiani che hanno avuto l’infezione, oltre 500.000 potrebbero incorrere in disturbi digestivi anche a distanza dalla infezione acuta.
D’altra parte non si hanno al momento disponibili marcatori diagnostici specifici per una sindrome long-covid e neppure terapie definite che possano prevenire o attenuare questi disturbi. Serviranno per questo nuovi e solidi dati scientifici.
Bere Uliveto durante i pasti aiuta a digerire meglio perché, grazie alla presenza di bicarbonato, calcio, magnesio e solfati, stimola la produzione dei succhi digestivi, facilitando l’assimilazione dei cibi ed attenuando il senso di pesantezza.