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Curiosità, consigli e approfondimenti da bere tutti d’un fiato

Perché chi ha il diabete è più esposto al rischio di disidratazione?

Diabete_disidratazione
CURIOSITÀ, SALUTE E BENESSERE

Quando i livelli di glucosio nel sangue aumentano, i reni sono costretti ad espellere grandi quantità di acqua attraverso la minzione. Nelle persone con diabete questo fenomeno si chiama “diuresi osmotica” e accade perché il glucosio esercita un forte effetto osmotico, ovvero trascina con sé molta acqua, che va espulsa di frequente.

Per questa ragione, per non incorrere nella disidratazione, chi ha il diabete ha bisogno di assumere una maggior quantità di acqua.

Il diabete in parole semplici.

Facciamo un passo indietro e capiamo cos’è e cosa comporta avere il diabete.

Il diabete è una malattia cronica caratterizzata dalla carenza o dal malfunzionamento dell’insulina, un ormone prodotto dal pancreas che permette al glucosio (lo zucchero) di entrare nelle cellule dell’organismo per essere utilizzato come fonte energetica.

Nelle persone con il diabete accade che il pancreas non produce abbastanza insulina oppure le cellule non rispondono adeguatamente ad essa.

Di conseguenza si registrano livelli elevati di glucosio nel sangue (iperglicemia), causando sintomi come:

  • sete eccessiva
  • aumento della fame
  • minzione frequente.
Esistono diverse forme di diabete, le più comuni sono il diabete di tipo 1, in cui il corpo non produce insulina, e il diabete di tipo 2, in cui le cellule non rispondono correttamente all’insulina.

Il diabete mellito di tipo 1 riguarda circa il 10% delle persone con diabete ed è una patologia cronica e autoimmune, questo significa che l’organismo distrugge le cellule che riconosce come estranee. In questo caso ad essere attaccate e distrutte sono le cellule del pancreas che così smettono di produrre insulina. Per questo si rende necessario introdurre insulina dall’esterno.

Il diabete mellito di tipo 1 è anche detto diabete giovanile o insulino-dipendente, in quanto solitamente insorge in giovane età e l’unico trattamento possibile è quello con insulina.

Il diabete di tipo 2 non dipende da cause autoimmuni e si sviluppa per un deficit di produzione di insulina, mai grave come nel caso del tipo 1. In questo caso il pancreas è in grado di produrre insulina, ma le cellule dell’organismo non riescono ad utilizzarla perché queste resistono alla penetrazione del glucosio che in questo modo resta nel sangue.

Il diabete di tipo 2 si presenta per lo più dopo i 40 anni, anche se sempre maggiori sono i casi registrati fra i giovani con problemi di obesità, infatti l’eccesso di peso ha un ruolo importante nell’insorgenza di questa malattia, poiché determina l’insulino-resistenza e influisce negativamente sulla secrezione dell’ormone.

Sintomi e diagnosi del diabete.

Non presentando sintomi specifici, la diagnosi del diabete di tipo 2 è spesso del tutto casuale, poiché viene fatta in occasione di esami di laboratorio, di accertamenti o di ricovero per altra malattia. Mentre nel caso del diabete di tipo 1 a generare sospetti in merito alla presenza della malattia possono essere la perdita di peso, malessere, sonnolenza e odore di acetone nell’alito.

Quali sono i benefici di un’acqua bicarbonato-calcica per chi soffre di diabete?

Nelle iperglicemie, accanto alla terapia dietetica ed insulinica, l’uso di un’acqua bicarbonato-calcica, come Uliveto, rappresenta una scelta corretta. Il paziente, infatti, tende a perdere acqua (per il meccanismo di “diuresi osmotica” di cui abbiamo accennato) e con essa sali minerali, da qui la necessità di reintegrare il patrimonio elettrolitico.

La quantità di acqua da reintegrare varia da paziente a paziente; in genere si consiglia di bere fino a che non sia soddisfatta la sensazione di sete e, a tal fine, occorrono almeno 2-3 litri di acqua al giorno.

L’acqua è quindi il liquido ideale ed insostituibile per la dieta del soggetto diabetico, che dovrebbe escludere l’uso di altri liquidi. Un’acqua bicarbonato-calcica come Uliveto induce anche effetti benefici sull’apparato digerente e sul fegato, aiutando così i pazienti diabetici con problemi gastrointestinali e/o epatici.