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Leonardo da Vinci e i suoi studi sull’acqua
La passione per l’acqua
Tra le personalità più geniali della storia dell’uomo, c’è senza dubbio Leonardo Da Vinci (1452-1519). Artista, inventore, architetto, ingegnere, musicista, appassionato di ottica, anatomia, idraulica, meccanica, Leonardo era un personaggio eclettico che, con i suoi studi, illuminò il Rinascimento lasciando ai posteri un’innumerevole mole di opere.
Tra i tanti interessi dell’artista c’era anche quello per tutto ciò che aveva a che fare con l’acqua, come testimoniamo i numerosi disegni a tema idraulico, contenuti nei Codici. Suo, per esempio, il piano di deviare il corso dell’Arno, ideando ben due progetti differenti: uno avrebbe dovuto deviare il corso del fiume poco prima di Pisa, in modo da separarla dal mare; un altro consisteva nel creare un secondo braccio del fiume che avrebbe dovuto far confluire le acque verso Prato, Pistoia, Serravalle e Vicopisano fino al mare, in modo da poter navigare verso Firenze senza dover passare da Pisa: il corso del fiume così deviato avrebbe anche dovuto proteggere Firenze dal pericolo di eventuali alluvioni.
Le macchine di Leonardo
Leonardo cominciò ad appassionarsi all’idraulica dal 1482 al 1500, durante il suo soggiorno a Milano, città che già allora era ricca di navigli, dove progettò di collegare il Naviglio Martesana ai navigli interni attraverso delle chiuse che avrebbero permesso anche di attraversare la città in barca. Ma si dedicò anche a progetti per la bonifica delle Paludi Pontine, vicino a Roma, e collaborò con la Repubblica di Venezia per rendere navigabile il fiume Brenta.
I suoi progetti arrivarono perfino oltralpe, in Francia, dove aveva ipotizzato la realizzazione di canali nella regione di Sologne, a sud di Parigi. I progetti di Leonardo consistettero anche nell’invenzione di vere e proprie macchine idrauliche: da barche a propulsione a ruote, ad apparecchiature per prosciugare un porto; da battipali, a cannoni navali a retrocarica; da campane d’aria per consentire l’immersione prolungata in acqua, a draghe lagunari e marittime; e ancora, imbarcazioni a pale, guanti palmati, galleggianti per camminare sull’acqua, galleggianti a fondo apribile, fino a una vera e propria nave da guerra, l’escorpio; ponti, pompe, scafandri, sfondacarene: sono davvero numerosissimi i progetti ai quali si dedicò con passione e genialità.
Un approccio profondo
La passione di Leonardo per l’acqua faceva parte del suo approccio naturale alle cose: osservazione e studio per avvicinarsi a carpire la vera essenza e i meccanismi che regolano i fenomeni naturali. Una comprensione profonda e molto rispetto per ciò che lo circondava. Dell’acqua approfondì l’origine, il moto e perfino alcuni effetti ottici a essa collegati. Si soffermò perfino sulla schiuma che le onde marine formano frangendosi a riva.
In seguito ai suoi studi giunse anche alla conclusione che alla fine, la Terra verrà completamente e inevitabilmente sommersa dalle acque: «Perpetui son li bassi lochi del fondo del mare, e il contrario son le cime de’ monti; séguita che la terra si farà sperica e tutta coperta dall’acque, e sarà inabitabile». Non sappiamo se questa ipotesi si realizzerà, ma sappiamo con certezza che è da lì che la vita si è originata.