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Trigliceridi alti: alimentazione consigliata e cibi da evitare.
Se le analisi del sangue hanno segnalato livelli di trigliceridi alti è il caso di modificare la tua alimentazione, volta a tenere sotto controllo i grassi nel sangue, che possono rappresentare un fattore di rischio cardiovascolare, per il fegato ed il pancreas.
Cosa significa avere i trigliceridi alti?
Nel linguaggio comune si parla di “trigliceridi alti” per indicare la ipertrigliceridemia, l’elevata concentrazione di trigliceridi nel sangue.
I trigliceridi sono un tipo di lipidi (grassi) di cui il corpo ha bisogno per accumulare riserve energetiche e garantire un buon isolamento termico. Vengono principalmente introdotti dall’alimentazione e solo in minima parte sono prodotti dal fegato. Costituiscono il 90-98 % dei grassi contenuti negli alimenti e nell’organismo umano.
Quando, mangiando, superiamo il nostro fabbisogno energetico il corpo trasforma le calorie in trigliceridi per usarli “nel momento del bisogno”. Questo è stato il sistema che il nostro organismo ha utilizzato per sopravvivere in epoche in cui il cibo non era abbondante e di facile reperibilità. In pratica il corpo fa le scorte di energia, quando però le scorte si accumulano il “magazzino” rischia di intasarsi. E così le nostre arterie. Per questo occorre tenere sotto controllo i grassi che introduciamo.
Quali sono i rischi legati ai trigliceridi alti?
Avere i trigliceridi alti rappresenta un fattore di rischio di infarto, ictus, trombosi, pancreatite (https://www.uliveto.it/scienze/cause-e-sintomi-della-pancreatite/ ), fegato grasso.
Poiché avere i trigliceridi alti non comporta dei sintomi, occorre fare le analisi del sangue che ci indicano i livelli di trigliceridi in circolazione (trigliceridemia).
Come si legge il referto?
- Sono considerati normali trigliceridi inferiori a 150 mg/dl
- sono considerati al limite trigliceridi compresi tra 150 e 200 mg/dl
- sono considerati alti tra 200 e 400 mg/dl
- sono considerati altissimi oltre 400 mg/dl
Quali sono le cause dei trigliceridi alti?
Le cause più diffuse sono senz’altro date da un’alimentazione scorretta e dalla sedentarietà. Altri fattori possono essere:
- Obesità
- dieta ipercalorica e iperglucidica
- diabete mellito tipo 2
- fattori ereditari
- terapie farmacologiche (pillola anticoncezionale, estrogeni, alcuni diuretici, beta bloccanti e altri).
Cibi sconsigliati in caso di trigliceridi alti.
Una dieta mirata ad abbassare i livelli di trigliceridi deve dire addio a:
- Zuccheri semplici: presenti in dolci, bibite zuccherate, succhi di frutta.
- Prodotti raffinati: torte, pasticcini, biscotti, frollini, gelatine, budini, caramelle, frutta sciroppata, candita, mostarda di frutta.
- Condimenti grassi.
- Insaccati (salame, salsiccia, cotechino, ecc.) e parti grasse delle carni.
- Latte e yogurt intero, formaggi ad elevato tenore in grassi saturi e colesterolo.
- Cibi pronti e da fast-food, ricchi di grassi e sale.
Cibi consigliati in caso di trigliceridi alti.
È altresì importante fare attività fisica in modo regolare e avere un’alimentazione varia e sana che comprenda alcuni cibi, scegliendo tra fonti di proteine e grassi vegetali e carboidrati integrali.
- Pesce, almeno tre volte alla settimana, in particolar modo salmone e pesce azzurro (aringa, sardina, sgombro, alici, ecc.).
- 2/3 porzioni di verdura al giorno, variando la scelta per introdurre in modo completo sali minerali, vitamine e antiossidanti.
- Cereali integrali quali pane, pasta, riso, avena, orzo, farro e altri.
- Carne, sia rossa che bianca, proveniente da tagli magri e privata del grasso visibile.
- Formaggi freschi a basso contenuto di grassi oppure formaggi stagionati semi-magri.
- Legumi, da 2 a 4 volte alla settimana, da consumare come secondo piatto.
- Olio d’oliva
- Acqua, almeno 1,5 litri al giorno.
Uliveto, grazie alla sua composizione unica di preziosi minerali, quali bicarbonati, calcio e magnesio, influenza positivamente i processi metabolici dell’organismo e favorisce una buona funzione epatica.
In questo articolo puoi approfondire informazioni sull’alimentazione utile a disintossicare il fegato .