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Perché l’acqua del mare è salata?
Quando l’acqua di mare è diventata salata?
A differenza delle acque di laghi e fiumi, normalmente definite dolci, le acque di mari e oceani sono caratterizzate dalla presenza di una quantità più o meno elevata di sale (cloruro di sodio). Non è un caso che sulle rive del nostro Mediterraneo siano presenti le saline, grosse vasche di raccoglimento dell’acqua marina, la quale viene lasciata evaporare fino a ottenere, alla fine del processo, il cloruro di sodio. Nell’acqua di mare la concentrazione di sale è talmente elevata che per ogni metro cubo di acqua salata sono presenti circa 30-35 chili di cloruro di sodio e altri sali presenti in piccole percentuali.
Ma da dove arriva tutto questo sale? Per rispondere a questa domanda è necessario andare molto indietro nel tempo, a oltre un miliardo di anni fa, quando i primi mari hanno cominciato formarsi a causa di incessanti piogge che si sono abbattute sul nostro pianeta per migliaia di anni riempiendo tutte le depressioni della crosta terrestre.
I fiumi non possono rendere più salati i mari
All’inizio della loro formazione i mari erano formati per lo più da acqua dolce (quella derivata dalle piogge millenarie dell’epoca), esattamente come gli attuali fiumi. In migliaia di anni però, laddove l’irraggiamento solare era maggiore, l’acqua ha cominciato a evaporare aumentando la concentrazione di sale all’interno dei bacini. Inoltre, le dorsali oceaniche, che caratterizzano i fondali di mari e oceani, all’epoca erano interessate da una forte attività idrotermale che ha rilasciato nelle acque marine concentrazioni elevatissime di sali.
Come se non bastasse, i fiumi, durante il loro percorso dalla montagna verso il mare, si arricchivano (esattamente come avviene oggi) dei sali minerali prelevati dalle rocce per scorrimento, andando a riversarli in mare alla fine del percorso. È sbagliato però credere (come viene comunemente affermato) che sia stato il quantitativo di sale portato dai fiumi a rendere i mari tanto salati, anche perché la loro azione ha influenza soprattutto a livello locale. Sarebbe in effetti piuttosto strano che l’acqua dolce di un fiume potesse rendere più salata l’acqua di mare!
La concentrazione di sale cambia da zona a zona
La concentrazione di sale comunque non è la medesima in ogni punto di uno stesso mare: è più ridotta alla foce del fiume, perché qui si mescola con l’acqua dolce, ed è maggiore nelle zone più vicine alla superficie dell’acqua rispetto a quelle più profonde, perché è proprio nella zona più superficiale che l’evaporazione è maggiore. Più o meno a tutti è capitato di fare il bagno in diverse località marine e di accorgersi che, una volta usciti dall’acqua e sdraiati a prendere il sole, sulla pelle rimane un velo di sale più o meno consistente a seconda della zona in cui ci troviamo.
In Italia, per esempio, sappiamo che l’Adriatico è più salato del Tirreno. Significa che asciugandosi al sole dopo un bel bagno in Riviera Romagnola, il velo di sale che rimarrà sulla pelle sarà più consistente rispetto a quello che resta facendo un bagno in Versilia.
Esiste poi un mare in cui la salinità è talmente elevata da non consentire la vita, fatta eccezione per qualche microrganismo: è il Mar Morto. Chi ci ha fatto il bagno si diverte sempre a raccontare che lì si sta a galla che è una meraviglia… potere del sale!