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Scopriamo l’alimentazione indicata per chi soffre di disturbi della funzione colecistica
La calcolosi delle vie biliari è una delle patologie più diffuse nel mondo occidentale (solitamente più frequente nel sesso femminile). Si tratta di una frequente complicanza della litiasi (presenza di calcoli nella colecisti e/o nelle vie biliari).
Spostandosi dalla loro sede di origine, i calcoli possono andare ad ostruire il normale deflusso della bile. Infatti i calcoli possono incunearsi nel dotto cistico ed ostruirlo, impedendo la contrazione della cistifellea e/o lo svuotamento della bile.
Viene compresa nella definizione di colelitiasi anche una condizione caratterizzata da iperdensità della bile (la cosiddetta “bile densa”) che può dare manifestazioni sintomatologiche simili a quelle della presenza di calcoli. Generalmente il sintomo caratterizzante è il dolore, che identifica la cosiddetta colica biliare. I dolori sono talmente intensi, da essere paragonati a quelli provati dalle donne durante il travaglio.
La presenza di calcoli coesiste con un’alterazione della funzione digestiva il cui sintomo più frequente è la sensazione di pesantezza dopo i pasti.
Vediamo quali sono i fattori di rischio della calcolosi colecistica:
- familiarità
- obesità
- ripetute gravidanze
- fumo.
- assunzione di contraccettivi orali
- malattie dismetaboliche
- rapido calo ponderale
- diabete mellito
- ipertrigliceridemia
- iperlipoproteinemia di tipo IV
Una dieta eccessivamete calorica, ricca di zuccheri raffinati, di grassi – soprattutto quelli saturi – è stata direttamente associata alla formazione di calcoli. Anche la ridotta introduzione di fibre sembra essere un fattore di rischio per lo sviluppo della colelitiasi.
I fattori protettivi sembrano essere una bassa introduzione di carboidrati, proteine, un’alta introduzione di fibre ed un moderato uso di alcol.
Quando si manifesta la colica biliare, nella gran parte dei casi, l’indicazione terapeutica è l’eliminazione dei calcoli dalla via biliare, quando possibile, con tecnica endoscopica, oppure con la chirurgica tradizionale o laparoscopica (colecistectomia).
In caso di manifestazioni sintomatologiche non dolorose, come la difficoltà digestiva, la terapia della calcolosi biliare o della disfunzione colecistica può essere di tipo medico, efficientemente coadiuvata da una dieta corretta.
Vengono suggerite ai pazienti alcune abitudini a cui attenersi, a cominciare dal fare tre pasti quotidiani evitando spuntini e merende. È indicata la scelta dell’olio di oliva, assumere un adeguato apporto di proteine, che stimolano l’attività del fegato e la contrazione della cistifellea, mentre i grassi non vanno aboliti, ma bilanciati.
È da tenere sotto controllo il tasso di colesterolo, evitando ogni possibile suo aumento e seguire un’alimentazione ricca di fibre e povera in alimenti raffinati.
Ma vediamo nel dettaglio quali sono gli alimenti permessi e quelli vietati!
ALIMENTI PERMESSI:
- acqua bicarbonato-calcica (come Acqua Uliveto);
- The leggero, caffè d’orzo e decaffeinato;
- yogurt, latte scremato;
- pane integrale, pane di frumento, fette biscottate, grissini magri, fiocchi d’avena o di mais;
- pasta alimentare, pastina glutinata;
- minestre di pasta, di riso, di verdure e di semolino;
- legumi in porzioni piccole;
- brodo di carne magra;
- prosciutto crudo magro in porzioni piccole, bresaola;
- carni magre lesse, carni arrosto o ai ferri di vitello, manzo, pollo;
- pesci magri lessati o ai ferri;
- verdure crude, verdure lessate e condite con olio e limone (carote, fagiolini, spinaci, zucchine); patate al forno, carote, cipolle, carciofi;
- porzioni piccole di formaggi freschi a pasta molle (robiola, crescenza, mozzarella, ricotta con media percentuale di grasso);
- frutta fresca oppure cotta o sciroppata (ad eccezione quella segnalata come controindicata);
- gelatina di frutta, dolci senza grassi, miele, marmellata, zucchero;
- olio a crudo.
ALIMENTI VIETATI:
- Caffè e the forti, alcolici, cacao, cioccolata, marmellata d’arance;
- antipasti piccanti, grassi, salati. Salse e spezie;
- brodo di carne grassa;
- carni grasse, gelatinose, conservate e insaccate, maiale, vitello, agnello, coniglio, oca, agnello, capretto, maiale, cacciagione, frattaglie, carne in umido, lumache;
- pesci grassi, anguille, salmone, caviale, crostacei, cefalo, sgombro, aringa e pesci sottolio, crostacei e molluschi;
- salumi e carni insaccate;
- tartufi, funghi, legumi crudi, piselli, ravanelli, ortaggi sott’olio;
- oli fritti, burro cotto, maionese, sughi, aceto;
- panna, formaggi piccanti, tutti i formaggi grassi e fermentati, tomini, robiole ad alto tenore di grasso (> 30%);
- uova;
- mango, avocado e frutta secca;
- dolci elaborati con creme e panna, gelati;
- aperitivi e amari, liquori, birre, vino, bevande fredde;
- lardo, strutto, margarine.
Ovviamente, qualora si sia affetti da disturbi della funzione colecistica è importante seguire le prescrizioni del proprio medico curante. Prestare attenzione a quello che si sceglie di mangiare e bere è una sana abitudine per tutti, perché il corpo risponde a quello che facciamo per lui.
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