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L’acqua nei miti e nelle religioni
Oceano nella mitologia greca
Da sempre, per l’uomo, l’acqua ha un importante significato simbolico: portatrice di vita, elemento prezioso e sacro, rappresenta per ciascuno di noi il simbolo della purezza. In tutte le civiltà e religioni è associata alla nascita e alla fertilità, motivo per cui è diventata anche oggetto di culto e venerazione. Secondo la mitologia greca, il dio Oceano delimitava l’universo; a lui era attribuito il potere di rigenerare tutte le cose, perfino il Sole che ogni sera vi si immergeva per uscirne il mattino dopo completamente rinnovato e splendente.
Secondo gli antichi greci anche gli uomini avrebbero avuto origine da Oceano, il padre, e da sua moglie Teti, la madre, dalla quale deriva anche il nome di mar della Tetide, che i geologi hanno attribuito all’oceano che 150 milioni di anni fa si estendeva dalle Alpi all’Himalaya.
Il Gange nella tradizione induista e il dio pigmeo Kmvum
Gli indiani hanno un rapporto atavico con il loro fiume sacro, il Gange: secondo la religione induista, infatti, è qui che inizia e termina la vita. Quando una persona muore, le sue ceneri vengono disperse nel fiume affinché possano tornare velocemente a far parte del ciclo della vita: le acque del Gange nascono dall’Himalaya, fertilizzano la terra e si gettano nell’oceano. C’è dell’altro: essendo di natura divina, queste acque possiedono un elevato potere purificante, motivo per cui gli indù vi si bagnano regolarmente.
Anche nella tradizione dei pigmei africani, gli uomini hanno avuto origine dall’acqua: il dio creatore Kmvum, infatti, annoiandosi perché sempre solo, si fece trainare in mare con la sua piccola imbarcazione da un coccodrillo e qui gettò alcune noci di cocco, dalle quali nacquero prima l’uomo e poi la donna.
L’acqua nel cristianesimo
Un mito ricorrente legato all’acqua è quello del diluvio, presente in molti testi sacri, compresa la Bibbia, nella quale è simbolo sia di punizione divina sia di rinascita dell’umanità. Conosciamo tutti il mito di Noè che costruì un’Arca sulla quale trarre in salvo la propria famiglia e tutte le coppie di animali di ogni specie esistente. Durante i quaranta giorni di diluvio universale le acque sommersero tutte le terre e solo quando queste si ritirarono, e tutti scesero dall’arca, la vita poté continuare.
Sempre nella religione cristiana l’acqua rappresenta anche l’elemento di purificazione dal peccato originale. Durante il battesimo, ogni nuovo nato diventa figlio di Dio. Alcuni luoghi in cui l’acqua sgorga (come Lourdes) sono anche meta di pellegrinaggio da parte di moltissimi fedeli provenienti da tutto il mondo.
Le abluzioni nella religione musulmana
Anche per la religione musulmana l’acqua rappresenta l’origine della vita, e non c’era niente prima della sua presenza sulla Terra. Nel Corano Dio dice: “Abbiamo tratto dall’acqua ogni cosa vivente” e anche il Trono di Dio si trova nell’acqua.
All’acqua sono legati anche molti gesti rituali: uno tra questi è quello delle abluzioni rituali (wudu), volte a purificare l’individuo prima di ciascuna delle cinque preghiere quotidiane. L’acqua è presente anche nelle moschee, all’interno di una vasca o di una fontana poste al centro dell’edificio, e deve essere rigorosamente corrente: l’acqua ferma, stantia, infatti, è simbolo di minaccia, pericolo, malattia… tutto ciò che si contrappone al concetto di vita.